22 Lug
Il 22 luglio 1999 usciva MSN. Chi non ha nostalgia dei trilli e della chat su cui passavamo le giornate? La messaggistica istantanea ne ha fatta di strada da quel momento e da spazio privato si è trasformata in uno strumento di business, con un suo specifico marketing, quello conversazionale, che permette ai brand e alle aziende di intercettare gli utenti proprio dove passano la maggior parte del loro tempo.
MSN è stato il precursore della messaggistica moderna. Fin dal lontano 1999, quando Microsoft lancia questo software di messaggistica istantanea, gli utenti cominciano a dialogare all’interno di uno spazio sul web, che mano a mano diventa sempre più personale e personalizzabile. Dall’uso della foto profilo, alla scelta della frase personale, fino ad arrivare alla scelta dei colori della finestra della chat; l’utente crea uno spazio di dialogo tutto suo, dove poter scambiare confidenze con chiunque voglia. Chi di voi non ha passato intere giornate a parlare con gli amici, in attesa dei quei famosi trilli che, ancora oggi, nessuno può più dimenticare? Dopo MSN non c’è bisogno di raccontarvi quanti progressi abbia fatto la messaggistica istantanea, evolvendosi continuamente e finendo per sostituire chiamate e normali sms, e diventando parte integrante delle nostre giornate. Skype, Facebook Messenger, Whatsapp, Telegram sono tra le più famose ed utilizzate app di messaggistica che nel corso degli anni sono diventate sempre più personalizzate e potenti e soprattutto sempre più al centro della nostra quotidianità, anche perché si sono spostate dai nostri pc ai nostri smartphone e somigliano sempre di più ai social (pensiamo per esempio alle stories su Whatsapp). Tramite i dati di We are social relativi al Report “Digital in 2019 – Italy” possiamo avere uno spaccato dello scenario digital del nostro paese. L’utilizzo dello smartphone (76%) supera quello del pc (62%) e passiamo circa 6 ore al giorno su internet, dividendoci in varie attività tra cui spicca il tempo passato sui social (quasi 2 ore). Lo smartphone viene utilizzato soprattutto per le app di messaggistica (87%) tra cui in Italia le preferite sono Whatsapp e Facebook Messenger.

- Comunicazione personalizzata: il brand può interagire direttamente col cliente, personalizzando la conversazione. Non sarà più dialogo univoca brand/cliente, ma ci sarà uno scambio tra i due interlocutori, proprio come se stessero parlando davanti ad un caffè.
- Un mare di dati: i chatbot e le app di messaggistica permettono di monitorare le conversazione e raccogliere molti dati utili, come ad esempio le preferenze del consumatore, abitudini e bisogni.
- Analisi dei dati nel post-acquisto: raccogliere dati è estraneamente importante per fare un’analisi più approfondita dei bisogni, dei desideri e delle abitudini dei consumatori, con la possibilità di prevedere anche i futuri trend. Questo può dare un grande vantaggio alle aziende, rimanendo un passo avanti rispetto ai competitors.
- Cicli di vendita più brevi: il cliente non è costretto a passare attraverso centinaia di mail e moduli da compilare, gli basterà contattare direttamente l’azienda attraverso le app che usa ogni giorno e l’azienda prontamente risponderà, guidando l’utente nel percorso di vendita, in ogni momento e ovunque si trovi.
- Aggiunge valore al brand: la personalizzazione della comunicazione e il continuo scambio di informazioni tra azienda e consumatore, coinvolgerà e fidelizzerà sempre di più in cliente che si sentirà coccolato e coinvolto nella vita attiva dell’azienda.